Vado in palestra e faccio un’ora di sala, che per i non bisognosi/esperti in materia ginnica, equivale ad un’ora di esercizi con degli attrezzi invitanti e fascinosi come una falciatrice -che almeno ha il decorosissimo compito di spazzarti via l’erba, mentre quelli hanno l’effetto di spazzarti via la vita. E farti venire voglia di steroidi, chiaro. C’è sempre il palestratissimo manzo di secondo taglio che consiglia di strafarti per aumentare il rendimento e quasi ti convince. Ma basta guardarsi un po’ intorno per cambiare idea, entrare in una qualsiasi palestra e ispezionarne anche distrattamente la fauna. Ovvero: uomini con un torace a forma di Germania e un culo delle dimensioni di un cheerios, che non riescono a sollevare un peso senza emettere un immancabile urletto cavernicolo, come se già il loro sex appeal non sia stato ridotto ai minimi termini dal loro aspetto di triangolo equilatero rovesciato.
In genere mi ci tengo a debita distanza, tento di scansare quei loro mastodontici corpi, i cui soli capillari, grossi quanto le mie dita, potrebbero graffiare a sangue. Altro modo per sfuggire al teatro degli orribili pompati è inforcare cuffie e spararle al massimo, perché i loro respiri primitivi sono così ridicolmente ed enfaticamente affannati da surclassare anche i Qotsa. Così, mentre loro continuano a pomparsi, io divento sorda. Oggi però, iPod grazie a dio lasciato a casa, mi sono goduta una scenetta da brividi e sudorazioni senza sforzi. Un quarantenne (e sono generosa) con il solito fisicaccio da Sopperisco-alle-ridicole-dimensioni-del-mio-membro-cercando-di-far-diventare-il-mio-avambraccio-un-mappamondo, ha preso a gironzolare intorno ad una poverina di massimo sedici anni per una buona mezzora. Roba che in uno zoo è contemplabile, fuori da uno zoo determina gli estremi per una chiamata veloce veloce ai carabinieri, ma che in una palestra è un tragico classico. Dopo un po’ ecco che il baldanzoso ornitorinco quarantenne in calore si avvicina finalmente all’innocente preda minorenne e, puntando il dito e l’intero braccio teso davanti quel faccino innocente e sbigottito, sentenzia
“Io / Ho / deciso / Che tu / Sei / davvero / Figa / Un caffè?”, scandendo ogni pausa con quel braccione che non esiste in natura. Ho fermato il tapis roulant per l’emozione, in attesa che volasse quel bel rovescione con cui qualunque essere umano dotato di un minimo di buon gusto spera sempre si concluda una scena di questo genere (horror). Purtroppo la fanciulletta, cui di sicuro nessuno ha mai spiegato la differenza tra complimento e circuizione, ha risposto solo con un lusingato Grazie / va bene, guadagnandosi per direttissima il ruolo di protagonista del filmetto che il qui presente Mister Muscolo Viscido si farà in testa durante la sua prossima pippa dedicata.
Insomma, faccio un’ora di palestra e nemmeno ho la soddisfazione di rifarmi gli occhi su qualcuno che rientri in un qualsiasi standard di decenza est-etica, ed è frustrante. Perciò, frustrata e con un pezzo di vita importante lasciato sulla gluteus machine e un po’ di polmone sul crosstrainer, raccolgo la mia roba e mi dirigo verso lo spogliatoio, con un sonno boia e la voglia di pregare le mie endorfine di restare lì -il mio rilascio non ha evidentemente nulla a che vedere con quello delle endorfine di certe cinquantenni che dopo un’ora di spinning sono tutte sorrisi e cosce pimpanti. Pazienza. Mi convinco che povere, loro hanno certamente smesso con ben altro tipo di attività motoria e le loro endorfine si liberano solo qui, sul sellino di una triste cyclette. Mentre io, oh yeah. Cazzo, io posso ancora darci dentro! (Magari non adesso. Magari tra un paio di giorni. Magari quando l’acido lattico mi permetterà di riprendere a camminare).
Apro la porta dello spogliatoio con noia, non sapendo invece che la mia giornata sta per prendere tutt’altra splendida piega. Dentro ci sono due donne, una di fronte l’altra, e da qui è solo l’altra che riesco a vedere. È una signora non proprio giovanissima in tenuta impeccabile: canottierina super aderente e leggings scalda arterie. Una bella spremuta di carne anziana con contorno di tette palesemente rifatte -e male, dato che tra l’una e l’altra ci sarebbe spazio a sufficienza per farcene entrare altre due- e tutto sommato un bel fisico (se per bel si intende non ancora morto e per fisico una cosa che sta in piedi). Quella seduta davanti a lei non riesco ancora a vederla, ma la sento. È una ragazzina e sta piangendo, con singhiozzi sonorosissimi e inconsulti che non riesce a controllare nemmeno quando si accorge che sono entrata. Appena dentro, il buongiorno mi muore in bocca. È chiaro che qui dentro non lo sia, così mi limito ad un cenno del capo e continuo a camminare per raggiungere il mio armadietto il prima possibile. Nel frattempo non posso fare a meno di chiedermi quale tragedia sofoclea sia capitata a quella ragazzina prossima alla fibrillazione, ed ecco che finalmente la vedo. Oddio. Vedo. La vedo per quanto è possibile che un essere del genere venga visto.
La sua schiena è così magra che le vertebre spuntano dalla canottiera come palline Ben Wa che, ad ogni singhiozzo, scompaiono e riemergono, scompaiono e riemergono. Resto ipnoticamente a fissarle per un po’, il tempo necessario a contarle. Perché sì, le vertebre di questa cosa che un tempo deve essere stata una donna si possono contare. Che roba affascinante. Le mie sarebbero così in vista solo in una radiografia e oggi so che esistono solo perché qualcuno me l’ha detto -io so di avere delle vertebre in fiducia.
La signora le sta vicino, ha un tono e un fare consolatori, mentre la giovanoressica in lacrime bofonchia parole con la voce rotta e il respiro di un cuore a pezzi, roba che tra un po’ farà piangere anche me. Quasi sto per avvicinarmi, tanto per mera solidarietà femminile. O per porgerle un kleenex. O per qualsiasi cosa la faccia smettere. Per fortuna arriva subito la sorprendente rivelazione, il dramma svelato, l’epifania. Stupida io a non averci pensato prima. Sono in una palestra, dentro uno spogliatoio femminile. Quale altro dramma esistenziale potrebbe provocare un tale scroscio di lacrime e singulti se non un affare di DIETA?
Il momento è sofferente: da una parte una fragile ragazzina che l’anoressia non basta, in preda ad un pianto irrefrenabile perché avrà mangiato tre carote al posto di due; dall’altra una signora compressa dentro una mise da cui fuoriesce della carne con cui non è mai nata. Così decido di fare l’unica cosa che la mia morale, in questi casi, mi impone. Afferro il moleskine dalla borsa e trascrivo parola per parola il loro dialogo. Non posso esimermi. Per quanto ne so, è la sola forma di amore per il prossimo che conosco. È la mia pietas. Come volevasi dimostrare, quelle che sento si rivelano le imperdibili perle di un’umanità meravigliosa, un perfetto esempio di come spesso certa gente ragioni e agisca secondo un unico, straordinario, atavico criterio.
Il cazzo.
Sembra siano lontani i tempi in cui era esclusiva del sesso maschio sragionare con il membro mandando in muffa i bei vecchi neurotrasmettitori. Ormai la vacuità è anche donna -e forse a causa di quella stessa confusioni di intenti per cui, avendo voluto gli stessi diritti dell’uomo, abbiamo creduto giusto ereditarne anche i doveri.
E sì, in effetti l’osmosi ormai è vicendevole, non esiste gradiente superiore che definisca la direzione dello scambio. I ruoli hanno confini labili, gli uomini certe sopracciglia perfettamente sfoltite da far invida alle donne, le donne cer
te brutalità perfettamente involgarite da far invidia agli uomini. E ad alcuni andrà pure bene, ma non a me, per cui la donna non è il sesso forte, ma quello sano. A me -inguaribile romantica notoriamente dolcissima- una donna a metà del suo corpo, che piange a dirotto perché mangiare rappresenta una colpa straziante, fa una pietà strana. Di quelle che il primo impulso non è il soccorso, ma la mazza chiodata.
Se non su di lei, quantomeno su qualcuno che le sta vicino. E in effetti non mi dispiacerebbe suonarle un po’ anche a questo esempio di mastoplastica additiva venuta male, soprattutto quando capisco che con quello che dice per consolare la ragazzina malnutrita vuole solo dare man forte alle sue mille patologie galoppanti.
Tra le due ci saranno minimo 30 anni di differenza, ma sono più le somiglianze che le differenze. È evidente che entrambe, la vecchia rifatta e la ragazzina anoressica, sappiano cosa significa sacrificare se stesse per rispondere alla richiesta attualmente dominante di una femminilità modificata, rispettivamente senza tempo e senza spazio. Per di più saranno compagne di gag, o pilates, o step, o gluteus explotion, o sai quale altra attività utile a tenersi stretto il ricco maritino fedifrago o una taglia 36.
La discussione va avanti su un tono intimo e confidenziale, profondamente commosso e partecipe.
– Non ci posso pensare –pausa per abbondanti singhiozzi– Ancora non capisco perché sono stata tanto scema –altri singhiozzi.
– Ma ormai che importanza ha? È successo? Va bene, basta. Guarda avanti, scusa.
– E come faccio? Come si fa a smaltire in due giorni mezza vaschetta di gelato al cioccolato e sei gelati al tartufo mangiati alle 2 di notte? -silenzio dall’altra parte- E poi lo sai cosa mi ha fatto più male? –nuovi terribili singhiozzi– Mi ha fatto più male lui con le sue parole –singhiozzi, ancora silenzio dall’altra parte– Quando sono salita sulla bilancia e ha visto che avevo preso 600 grammi, mi ha guardata come se ero un mostro e mi ha fatto il cazziatone che neanche mio padre! –attenzione, diamo il benvenuto al terzo attore sofocleo: IL NUTRIZIONISTA!– Mi ha detto “Ma come è possibile? Cosa diavolo ti sei sbafata per prendere 600 grammi con il regime che ti ho dato? Com’è potuto succedere?”. Allora –singhiozzi– gli ho raccontato tutto. Gli ho detto del gelato, dei tartufi. Tutto –singhiozzi– E lui continuava a guardarmi malissimo –singhiozzi– e a me mi è venuto da piangere. E poi arriva e fa “Vabbè, vabbè. Sarò costretto a toglierti i pomodori, questa settimana”. E mi ha tolto i pomodori, capisci? –scoppio di pianto scrosciante.
– No! Veramente? Ti ha davvero tolto i pomodori? Che infame però!
Sì, mi ha tolto i pomodori. Ma a me va bene così –assunzione di aria improvvisamente fiera– devo perdere almeno quattro chili prima di andare al mare –voglia matta di farle notare che siamo praticamente ad agosto e tirano 40 gradi– Voglio stare in costume tranquilla, altrimenti non ci vado.
– Certo, logico –voglia matta di fare notare all’amica che in tutto questo di logico c’è un cazzo.
– Sono esaurita, sto esaurendo –rinnováti segnali di pianto incombente– Se ci ripenso –brusca metamorfosi facciale– mi viene da piangere –e infatti ricomincia.
– Dai, non fare così. Ormai è successo, non pensarci più –carezza delicatamente il braccio della ragazza, le avvicina una mano al viso, le scosta i capelli- Sai che possiamo fare? Conosco una ragazza che ha perso quattro chili e mezzo in una settimana –e brava la cazzona– Ora la chiamiamo e le chiediamo come ha fatto, va bene? –la ragazza smette di piangere, adesso tira su col naso.
– Davvero ha perso quattro chili e mezzo in una settimana?
– Giuro!
– E come ha fatto? –continua a tirare su col naso e l’aria mesta
– Questo non lo so, però possiamo scoprirlo –sì, scopri questa fava– Che ne dici? Dai!
Poco convinta, la ragazzina resta immobile con la testa bassa.
– Dai, coraggio! Fatti forza. Adesso usciamo di qui, la contattiamo e tu le chiedi tutto quello che vuoi, ok?
E lei, piccola in quel suo aspetto tirato, la schiena storta nell’arco di una gobbetta già pronunciata che nessuna morbidezza può nascondere, continua a guardare per terra.
– Allora? –chiede l’altra.
E poi i suoi piedi si fermano e in faccia le spunta un sorriso che non si capisce se sia Pollyanna o Norman Bates.
Allora sai che ti dico? –la tizia accanto si allontana leggermente da lei e fa bene– Ti dico che allora ‘STO CAZZO. Ti dico che adesso MI SONO DAVVERO ROTTA I COGLIONI. Di me, di te, del dietologo, di Marie Claire, DI TUTTI. Ti dico che a me piace mangiare, ok? E se mangiare significa ingrassare e a voi il grasso fa calare l’indice di gradimento, sai dove potete mettervelo quell’indice? Ecco, PROPRIO LÌ. Quindi sai che si fa veramente adesso? Adesso io esco da questo posto di pipponi fissati, passo dal giornalaio, mi fiondo nel primo bar che trovo, ordino tanta, ma TANTA roba untissima e aspetto. Sì, aspetto. ASPETTO DI CAGARLA TUTTA TUTTA SU UN PAGINONE APERTO DI COSMOPOLITAN. Così. Tanto per rispedire un po’ di merda al mittente, capito? Per rispedirla a voi. Voi e i vostri canoni di massa, che più le si assomiglia e meglio è. Voi con le vostre abitudini disumane, che vivete tristi tra sacrifici e privazioni. E tutto questo per cosa? Per allontanarvi da voi e avvicinarvi a quello che non siete. Vergogna. Vergogna io, tu. Vergogna mio padre, mia madre, i miei presunti amici che fanno finta di non vedere e, se vedono, preferiscono la comodità di non chiedere. Vergogna il dietologo grande esperto che tutto mi ha detto di fare, tranne che di parlargli del perché mi venga voglia di ingozzarmi di gelato a notte fonda. Che neanche una delle decine volte in cui mi ha vista mi ha chiesto perché, pur essendo così magra, volessi continuare comunque a dimagrire e dimagrire e dimagrire. Troppa urgenza di farsi la piscina, evidentemente.
Smettetela. TUTTI. E smettila anche tu, che vivi nella più bieca vergogna. Sì, proprio tu. Ti vergogni di un corpo che ha l’unica colpa di aver vissuto. E tu cosa fai? Lo tratti in un modo che dovrebbe essere lui a vergognarsi di te.
Svegliati, idiota.
Sarebbe potuta andare così. Ma non è andata così.
– Dai, coraggi
o! Fatti forza. Adesso usciamo di qui, la contattiamo e tu le chiedi tutto quello che vuoi, ok?
E lei, piccola in quel suo aspetto tirato, la schiena storta nell’arco di una gobbetta già pronunciata che nessuna morbidezza può nascondere, continua a guardare per terra.
– Allora? –chiede l’altra.
La ragazza tira un’ultima volta su col naso.
– Ok. Ce l’ha msn?
Chiudo il moleskine, mi alzo e apro finalmente il mio armadietto.
Sperando di trovarci dentro una doppia spranga dentata.
e se la giovane fosse stata zoppa, o in qualche modo storpia? ti saresti gettata con tanto vigore sulla sua anormalità?il claudicare della mente a volte è impercettibile.
TU QUOQUE CATAE PALESTRAE…Ti facevo ad un altro livello.Comunque:un pasto al giorno. Da 3 mesi.Ho perso circa 13 kili.Sono la persona più incostante di questo mondo emi ci voleva per forza una soluzione così drastica e risolutiva.Diete e palestre non sarebbero durate assaje.Estetica a parte, mi sento meglio proprio a livello salutare,meno pesante meno gonfia e meno affannata.Appena raggiungo il mio peso forma, conto diriprendere un regime alimentare più umano…etutti-i-chili-persi-con-mora.Mi permetti di dubitare che tu abbia assistito aquesta conversazione così surreale?Sarebbe veramente deprimente e degradante a livellodi dignità umana. Mi rifiuto di crederci!PS: non sono una buatta di cocacola! Anzi, i kg inpiù sono molto ben distribuiti "nei punti giusti". Tuttavia mi ero stancata di sentirmi appesantita.PPS: Io non lo leggo(pardon/sfoglio) Cosmopolitan!
Il commento sopra è mio.SyberianHeart
Certo che no, sal.Eppure dimentichi l'alternativa.Se fosse stata zoppa o in qualche modo storpia, ma dedita ai centometri notturni, allora sì. Mi sarei gettata con altrettanto vigore sulla sua anormalità.E per rispetto e affetto nei suoi confronti, al massimo avrei optato per una stampella dentata al posto della solita spranga.
Surreale questa conversazione?Surreali sono certe persone, figuriamoci quello che dicono.Tral'altro del discorso ho tagliato tutta una noiosissima parte sulla questione pomodori durata una mezza dozzina di minuti e pregna di argomentazioni estreme: la signora cercava di rincuorare la tizia dicendole che invece sì, nella sua dieta lei continuava a poterli mangiare. Ma erano pomodori "pesati", quindi come se non ci fossero.È stato un momento di forte empatia.
Beh, allora sei stata molto diplomatica e tollerantenel limitarti a moleskine e mazzachiodatavirtuale.Io in questa conversazione da "Cioè" sarei intervenuta con un bel ceffone terapeutico per latizia/auschwitz e sì lancio di pomodori[pesati]per goldie hawn/deipoveri.SalutiSyberianHeart
Di solito sbavi acido come alien'ste due le hai lasciate andare….SyberianH
Prima d'ogni cosa,mi scuso per non essere loggata-sono trans.splinder.com-perché avrei piacere d'interagire con si tanto acume e sottile analisi del mondo circostante,soprattutto per quanto concerne the male world..eh si,scrivi bene,concentri il tuo fuoco di fila sulla miserie e nobiltà di questa nostra moderna società attuale..che avrei voluto un pelino diversa..quasi quasi ho l'impressione che il tuo modo di penetrare la realtà sia sintonico con il mio..ergo,preso,presto di tornare a farti visita ufficialmente,magari a linkarci..la metto giù così,gentile amica..ti auguro buone cose e…a presto!your sincerely jackie.
Sono rimasto al pervertito con la 16enne, cmq secondo me il troppo pomparsi gli da alla testa, cioè e' bello migliorarsi, ma è bene arrivati a certi livelli (meglio ancora prima, prima che il loro fisico non assomigli a quello di schwarzenegger), darsi una calmata, se uno è un bell'uomo non ha bisogno di tutto questo. mi sbaglio?
"C’è sempre il palestratissimo manzo di secondo taglio che consiglia di strafarti per aumentare il rendimento e quasi ti convince."A me spiace.Ma ci sono quelle cose che uno tocca da vicino,da molto vicino…che poi quando uno tira su il primo luogo comune ecco:gli viene il nervoso.Strafarti.Esplica.Purtroppo,gesù mio,la gente non sa che cazzo voglia dire alimentazione.Non sa cosa cazzo voglia dire biomeccanica.Non sa cosa cazzo voglia dire un casino di roba.Figurarsi parlare di doping.L'auto,questa sconosciuta.Non parte.La porta dal meccanico,paga 10 100 1000,e se la ritrova funzionante.Così degli individui portano il loro corpo in palestra.Pagano e se lo vorrebbero trovare funzionante.Ma esso è un sistema complesso,non una stupida macchina in cui basta cambiare un tubo serrare quattro dadi regolare il minimo per farla andare bene.Quindi mi viene il nervoso, perchè, perchè mi ritrovo a parlare con un 35enne dal fisico mediocre che sostiene che i latticini non vanno mai "bene" perchè "sono pieni di grassi" (pure il latte,mentre il "problema" del latte,al massimo,sono i carboidrati,ma anzi, il problema del latte di vacca è che un alimento che non è nato per noi umani ). ma tant'è.Insomma.Se il dialogo è vero,vorrei sapere il nutrizionista chi sarebbe,e più che altro,quale dovrebbe essere il motivo di tale dieta,visto che parlavi di una donnina pelle e ossa (che poi,600gr di variazione qualsiasi persona che conosce due cose due di nutrizione sa che sono insignificanti,dettati da molteplici fattori transitori….che poi,strafogarsi una volta non è indice di nulla,qualsiasi persona che blablabla,che poi i pomodori blablabla,che poi a volte per dimagrire bisogna mangiare blablabla).Se il dialogo è vero è tra due deficienti supportate da un terzo,ma nulla di nuovo nell'idiozia generalizzata mondiale.Ma,comunque sia,non mi è piaciuta la tua sufficienza.Trattare così un mondo, che non è ciò che si vede in questi nuovi fitness center dei miei coglioni, non mi sta bene.Un mondo di cui fa parte gente del genere:http://www.youtube.com/watch?v=nOWcrqOSevshttp://www.youtube.com/user/CinghialePL#p/u/5/hIY63whGXzohttp://www.youtube.com/watch?v=HEgVM3bzN_Y&feature=related(Il primo e il terzo chiaramente si sono anche strafatti,come qualsiasi sportivo d'elite.Ma già il secondo no.Eppure in panca piana tira su quasi 300 Kg.A lui gli permetti il gridolino da cavernicolo? :) )Se la palestra è diventata il luogo dell'idiozia suprema,in cui si fa il galletto (e chi fa il galletto ha solitamente un fisico pessimo,altro che montagne di muscoli) e in cui ci si siede un'ora su una bici pensando di sgonfiare quel culone pieno zeppo di cellulite (problemi di circolazione che l'acido lattico peggiora solamente,) bene.La colpa è vostra.Ma i luoghi comuni sul doping…questo non me l'aspettavo.Sembra quasi di sentire Giovanardi che parla di droga:http://droghe.aduc.it/notizia/giovanardi+usa+tragedia+duisburg+giustificare_119257.php
Sento che sta per arrivare un "FATALITY" alla mortal kombat!SyberianH
Frequento la palestra da un anno, devo dire che:-qualche fanatico a triangolo equilatero c'è, ma si contano sulle dita di una mano, e nemmeno tutte-l'età media è sulla quarantina abbondante-ferma il povero arrapato di minorenni prima che sia troppo tardi
lui è l'uomo luogo comune,fisico mediocre e decisamente brutto (ma si crede enorme)paventa conoscenze che ha solo parzialmente fa commenti cafoni e si atteggia con qualsiasi ragazzinama lui è l'uomo luogo comunehttp://www.floptv.tv/shows/in-forma-con-davide/1×06-il-tricipide(ah,ieri mi sono dimenticato di metterli come link, Ctrl+C, Ctrl+V)aspetto il lancio di pietrinassscandolo d'omi
Ho capito.Quindi chi va in palestra ce l'ha piccolo? (cit.)
(la citazione non so di chi sia/cosa intendessi etc etc.)Comunque sia.La risposta banale è si:il pisello,l'autostima,il cervello,il bicipite.chi va in palestra e anche chi non ci va.Da cui nascono domande:chi decide il confine tra apparenza ed essenza? migliorarsi è un bisogno proprio o è un bisogno indotto?è giusto o è sbagliato?fino a dove,fino a quando?personalmente credo che avere un'unica grande passione/una dipendenza coriacea sia da stupidi.Eppure questo è ciò che il mondo chiede.Eccellere,in una cosa.Nel resto puoi anche fare schifo.Io sono il tuttologo mediocre.In pratica non valgo un cazzo.Il "valore",ahhhh…
Ahahhaah! Una grandissima risata forse vale più della mazza dentata ma a quanto ho letto è davvero una tentazione irrefrenabile… ti ringrazio per la splendida cronaca costellata di commenti intelligenti, in quel contesto assurdo! Cercherò di seguire il tuo blog, a presto =)
Un bello spaccato di vita. Complimenti: una prosa accattivante, veloce ed efficace.
Frequento una palestra dove si pratica solo body building.. quindi faccio lo slalom 4 volte a settimana tra i triangoli equilateri di cui parli nel post… Fortunatamente non ho mai avuto bisogno dell'Ipod: probabilmente trasudo scazzo e loro sono troppo vanesi per abbassarsi a correre dietro a una. Per fortuna.A parte questo, ho deciso che il 18 agosto, quando mi scadrà l'abbonamento, me ne vado. Sono stufa di stare in questo ambiente malato, dove se non sei perfetto allora non vai bene.. è un messaggio sbagliato.. e non mi aiuta a guardarmi in maniera obiettiva. Ho bisogno di persone normali.. Il tuo post è uno spaccato interessante.. soprattutto la parte nello spogliatoio. Io normalmente me ne vado col compatimento stampato in fronte. Sei stata coraggiosa a rimanere ;-)
se apri gli occhi e il cuore l'udito si allarga per accorgersi che non solo in palestra accadono queste cose.Ciò che conta è saperle trascrivere affinchè chi legge possa trarne le giuste conclusioni.Tu lo sai fare.
AHAHAHAHAHA, sei un mito. scrivo come una dea del bengala, hai l'ironia che supera di molto quella del trio Berlusconi-Fede-Minzolini, pradroneggi la grammatica quanto l'Eco di Umberto e che dire? cazzo…..wow. mitica. punto. Anch'io nel mio romanzo descrivo l'assurdità della palestra. :)complimentsfra
ho deciso che mi piace come scrivi. caffè? ah ah..un saluto, piacevole lettura
ok, come al solito mi sono divertito.dovresti scrivere più spesso (a volte le giornate in ufficio sono molto lunghe…)
È il motivo per cui non riesco a scrivere più spesso.
stesse scene, stesse parole, stesse situazioni ………………..davvero triste che non ci sia altro a cui pensare per sentirsi bene con se stesse che il fisico.
La perfetta sintesi che motiva la mia NON presenza nelle palestre. Prima della "ricostruzione" fisica bisognerebbe provvedere a quella mentale.Saluti AlmaNegra
Bhè…ma se ci fosse stata ancora una 4 persona che, alle tue spalle avesse ascoltato la discussione prima…e letto la tua MOLESKINE dopo? Cosa avrebbe scritto o pensato vedendo entrambe le scene……. … …
Davvero una scena incredibile.. cos'e pazz'!!!bel blog!
Chapeau! hai tutta la mia ammirazione dopo questo post (parecchia anche prima, ma e' un'altra storia)
condivido, Chapeau!
Ci tengo a dire, a commento di questo post, che il mio bicipite è grande quanto la repubblica di San Marino (se confrontata con la fascia di Kuiper)…
E' un mondo malato di cui, haimè, ho fatto parte, e ci sono più persone che ti spingono dentro che fuori. Alla fine però da solo ci entri, da solo ci esci, o almeno è stato così per me. Amen
E che è, eroina?
L'importante, caro avvoganzo, è che tu ne sia uscito con un culo almeno un po' più grande di una monetina da due euro.
che meraviglioso post di cinismo.
e io amo il cinismo
weee!!
come dice il proverbio: chi non muore deve essere ucciso!
SyberianHearth
Sulle malattie alimentari sarebbe forse più appropriato meno cinismo, ne parli come fosse un fenomeno di costume, purtroppo è ben altra cosa.
Però complimenti per la scrittura, le similitudini sui culi e i bicipiti dei palestrati sono splendide!
Quel fenomeno al costume si avvicina tristemente e sul cinismo mi rivedrei un po' di corsivi e virgolettati.
no.. scusa.. -mo leggo
ma l'header è spettacolare !!!
Sei un mito. Leggere questo post è stato come vivere quella scena..
E devo dirti che mi sento molto fortunata.
In palestra sono andata per quasi un anno e in quella dove andavo io, c'era tutta gente molto carina. Mi divertivo a frequentare.
Ok, qualche uomo-palloncino c'era, ma era gente simpatica e non invadente.
Insomma: per fortuna niente marpioni senza alcun ritegno :-)
Facciamo che litighiamo al primo incontro?
ok?
mandami purea'…….dopo!
siete tutt'etre(si scrive così?) dello stesso mondo…
una si fa di palestra…
una di fame
tu di parole…
hai un linguaggio modernissimo,estremamente fluido
ma che descrive l'inutile!
quindi non servite nessuna delle tre (3)!
Attenzione,nessuna di voi è a-valorata,alla fonte,
ma sostenete una causa sbagliata…
dunque perdete tempo…chi sta peggio
sei tu, perché credi di essere diversa (e migliore)
ma nella stessa palestra (spogliatoi) racconti di
prendere appunti delle cazzate che si dicono due idiote!
Come se la Mamma di Sabrina Misseri fosse
una….psicanalista!!! (per mostrarmi al passo coi tempi!!)
Ahahahah!!
OK OK …ci vado da me…!!!
by by…
Mike Mc Old .
Perdonami, mi sono persa ai primi tre punti esclamativi di fila. Però sento che in tutto ciò c'è della vanvera (linguaggio modernissimo non sai davvero cos'è), miopia (specialmente nella zona del chi sta peggio sei tu) e, soprattutto, dimenticanza (nel novero dei perdenti, hai scordato di metterci te stesso: senza me e le due idiote, tu non ti saresti mosso).
Insomma. Tu esisti solo grazie a me.
(Sì, lo so. Sono esagerata. Fuori da ogni iperbole, mettiamola così: non è colpa degli abusi dei punti esclamativi. È che vedere un alfa privativo e un Ahahahah! coesistere nella stessa accozzaglia di roba, mi puzza. Non sei convincente, caro Michele del Vecchio. Figurati se a questo aggiungi la vanvera di cui sopra).
Ti sei scordata del "by by".
— R.B.
Hai ragione.
By by sarà linguaggio modernissimo et fluidissimo.
La Moleskine manco ce l'aveva Chatwin.
Vedere ogni piccolo particolare e saperlo descrivere ed analizzare psicologicamente non è qualità da poco la tua. Vedere come vanno le cose nel mondo oggi, e non solo nelle palestre, è un vero J'ACCUSE! E' il mondo della falsità e degli ipocriti, dei politici e dei capi religiosi, delle crisi di identità sia maschile che femminile. Vedere non se vale la pena dell'inkazzarsi e mandare tutto a fuck o cercare di lottare per un mondo nuovo. Chissà se questo grande asteroide che potrà infrangersi sulla terra nel 2012 potrà essere l'inizio di una nuova umanità. Si dovrebbe pesnare in termini positivi ma se apriamo gli occhi ci viene molta più voglia di un suicidio collettivo. Ho fatto come sport l'atletica leggera ed ho sempre amato la corsa veloce, ma ho odiato con tutto me stesso le palestre; ne ho avuto da sempre una chiara repulsione. Tratti tante cose nel tuo post ed il mio è il solo 45 esimo commento.. è già un bel record avere smosso tanta gente ad un commento… Per quello che riguarda le diete io credo che si possa trovare un equilibrio tra mangiare e riuscire a smaltire in modo naturale le calorie, magari facendlo una vita meno sedentaria con qualche bella passeggiata panoramica. Guardare meno tv ed accorgersi ogni tanto di quanto è alto il cielo e di quanto sono belle le nuvole, di quanto è bello il volo e di quanto è profondo il respiro. Non tutto è perduto in fondo se sappiamo scegliere per la nostra vita :-)
Cercavo il tasto Mi piace.
Minchia. Devo uscire.
E subito.
….Brava….molto!! Sorrisi
magnifico
Io personalmente ho sempre inteso l'esistenza nella sua accezione più squisitamente estetica ed elegante,dio voglia che abbia avuto le possibilità di potermelo permettere,e dunque divido il mio tempo nel mio lavoro la filosofia,il violino ed il culto del vino e del cibo.Solo ciò che regala una sensazione è estetica come ci insegna il padre di questa disciplina,Baumgarten,dunque la privazione del cibo non può mai portare ad alcuna forma di bellezza.Allo stesso tempo tale privazione dirotta facilmente in disfunzioni umorali e caratteriali,come la scienza dimostra.
A questo voglio però aggiungere che è necessario non perdersi nelle varie titillationes volgari che il rapporto con il cibo porta con se nè schierarsi in fazioni "politiche" sull'argomento,ovvero la giusta via è sempre deprecare con educazione e con fare maieutico gli eccessi tanto nella privazione quanto nell'abbondanza.Insomma è giusto esser in buona salute senza privarsi dei piaceri della terra.
Post molto arguto e eccellentemente scritto
Saluti :)
strepitoso avvolgente e complimenti
un sorriso
Ifinita tristezza!
Le tipe "DIETRO LICEO – DAVANTI MUSEO" con le tette antigravitazionali…..amarezza
I pompati che stanno coni pesi davanti allo specchio a fare le smorfie….la saga di Rocky ha traviato un sacco di gente….
ciao janissa,
volevo essere il primo a farti gli auguri per il natale 2011
Se davvero fosse andata così..
scusa non é che per caso hai sentito il nome del dietologo?
mi sembra che sia la persona che faccia giusto al mio caso..
ciao e bella storiella
E' incredibile come ancora oggi si sentano discorsi di questo tipo: assurdi e tristi allo stesso tempo. I colpi di scena sono nella vita, non in teatro.
La descrizione iniziale mi ha fatta rotolare, mi ci voleva!
Complimenti :) ,
Capitata per caso, mi sono fermata a leggerti.
Non so cosa mi abbia spinto, forse perchè iniziando ho trovato tanto sottile sarcasmo e una scrittura a me congeniale, oltre che eventi vissuti (e si, sono una di quelle a cui puntano il dito e offrono un caffè in palestra, ma credo ti divertirebbe molto di più incrociare una delle scenette di cui sono protagonista, perchè le mie risposte sono ben diverse da quelle previste! :D), ma arrivata in fondo mi sono trovata colpita e con l'amaro in bocca, racconti scene che ben conosco anche io, tristi a sentirsi e a viversi. Inizierò a seguirti, mi piace come vedi il mondo.
31/07/2010
31/07/2011
Ho capito tutto:
vuoi far passare un anno esatto e nel frattempo
scommetto che stavi morendo dalla voglia di scrivere un post! Vè?
Riuscirai a resistere dal pubblicare prima del 31?
PS: ovviamente non vale per i commenti.
Buone nuotate!
SyberianHeart
Trovo decisamente reale questo post sia perchè il mondo palestra-dieta-affini è veramente cosi poi perchè mi ricorda tanto la mia breve ma assolutamente esilerante esperienza di approccio alla palestra…mi hai fatto venire voglia di scriverla…e presto la scriverò….in ogni caso…la cosa più strana è che alla fine non hai raccontato di come è andata a finire la storia tra machoman e Alicesedicenne :))
C'è da meravigliarsi che non li abbia vomitati i 600 grammi presi.
è un post fantastico. Ma per favore, dimmi che ti sei inventata tutto!!