Gli dico Allora, adesso entriamo in quella chiesetta del ‘600 e ci facciamo una bella dose di barocco siciliano. Fa’ il bravo, non dare confidenza ai preti ché poi tornano in cappella e si smanettano pensando alle focature del tuo pelo fulvo. Sta’ lontano da qualsiasi cosa somigli anche solo vagamente ad un angolino, ché poi mi tocca pulire il sagrato e non c’ho voglia. Vedi di pisciare fuori dal seminato, per favore. E sorridi, il barocco ti piacerà. Lui mi guarda scodinzolando energicamente. Poi rallenta. Infine smette. A me il barocco fa venire l’ansia. Appunto. Vuol dire che funziona. Storce leggermente il muso verso destra, rimette la testa a posto e fa crucciato Non sei troppo sconcia per entrare in una chiesa? Il suo musetto schiacciato indica il cartellone appeso all’inferriata del portico. Severamente vietato entrare in chiesa con pancia scoperta, minigonna e pantaloncini. Appunto. Non c’è scritto tette al vento. E poi lasciatelo dire. Sei pedante. Lui si stende a terra come un tappetino e sbuffa sotto le vibrisse. Loro sottoscrivono un comandamento in cui è severamente vietato commettere atti impuri, poi si inculano gli undicenni e io dovrei farmi scrupoli per una stupida scollatura? Ho 30 anni e sono una femmina, quindi del tutto inoffensiva. Tu piuttosto. Vai in giro con le grazie in bella mostra e sempre pronto all’erezione. Vergognati. Sarà, fa lui spazientito. Entriamo. Interno molto sciatto, fatto di un barocco nell’insieme assopito, qualcuno avrà detto allo scultore di risparmiare sullo stucco perché tanto i fedeli erano fedeli abbastanza.
Dentro è vuoto, fatta eccezione per quel lezzo di incenso che riuscirebbe a convertire anche i beduini. Guarda quel puttino tutto aggettante. Non è carino? Lui poggia il culo a terra e sbadiglia sguaiato. Quello non è un puttino. È un nano con l’esoftalmo, evidentemente ipertiroideo e con le alette rattrappite. Esoftalmico lui? E tu che sei un pechinese con gli occhi di un polpo e il muso introflesso di uno appena incidentato? Sai cosa sei? Sei un esserino pieno di conflitti interiori. L’invidia ti divora. Certo, sono invidioso di un putto con la testa che spunta da una lesena e il culo presumibilmente murato. Oh, attenta. Arriva un prete. Scodinzola. Che cazzo scodinzoli ai preti?
Scusi, ma i cani qui non possono entrare.
Cani? Quali cani? Faccia vaga. Cani come quello lì, mi dice indicando.
Oh, ma lui non è il mio cane. È solo il mio amico immaginario. Dato che lo vede anche lei, se vuole da ora può essere anche il suo. Sorrido amabilmente. Il prete guarda me con condiscendenza e le possibili vie di fuga con interesse. Capisco, ma vede. Questa è una chiesa, è un posto consacrato. Ha un colorito itterico e le mani giunte all’altezza dell’inguine. Lo so, gli rispondo, ma anche il mio amico è piuttosto consacrato dalle sue parti. Su, non facciamo xenofobia, ad ognuno il suo. Questa è la casa del suo signore, che xenofobo non lo è per natura e dicerie. Il mio signore? Non è anche il suo?, aggrotta le sopracciglia per curiosità chiaramente provocatoria. Ma non cederò. Ora gli stringo la mano e me ne vado contenta. Non dargli corda. Saluta educatamente e andiamo, mi bisbiglia lui saggiamente. Ha smesso di scodinzolare.
Vede, servirebbero ore, io ero venuta qui soltanto per fare vedere al mio amico un po’ di barocco. Non ho proprio tempo, mi dispiace. Arrivederla, padre. Faccio dietrofront sulla stessa navata da cui sono arrivata e sento dire al prete con voce più grossa di poco prima Ma se questo non è il suo Dio, perché mi chiama padre? Beh, perché è così che vi chiamano, no? Padri. Perché siete i padri dei vostri fedeli, che voi chiamate figli. Ok, ora basta. Risaluta e andiamo.
No, aspetta. ‘Sto Neo tamarro… E appunto, lascialo stare alla sua santa Trinity.
D’altronde, nella parte del padre, è molto più facile far passare tutto per una colpa che voi e solo voi potete perdonare. È lavoro. Il perdono vi dà il pane.
Proprio non ce la fai a chiudere quella bocca. Mi scappa, su andiamo. No aspetta, deve capire. Ma capire cosa? Andiamo, altrimenti gliela faccio sull’inginocchiatoio. Come ha detto? Nulla, parlavo col mio amico. Ne ha molti di amici immaginari? Come lui, dice? Sì, come quello lì. Oh, mi ha chiamato di nuovo quello lì. Fagli il culo. No, lui è quello scarso. Per fortuna gli altri sono alti e gnocchi. Capisco. Vuole venire a fare due chiacchiere con me? Non le stiamo già facendo? Certo, però in un posto più tranquillo sarebbe meglio. Più tranquillo di una chiesa vuota c’è solo la tomba, con la differenza che lì non c’è modo di saperlo e il paragone è a senso unico. È un problema di coscienza e la mia sta a posto, vada tranquillo. Non volevo parlare della sua coscienza, mia cara. Solo di ciò che prima ha definito il mio dio e mio soltanto. Yahwn. Vede, dio è di tutti, sta a noi accettarlo nel cuore e coltivarne l’amore per sempre. Yahwn. Una volta scoperto, dio non abbandona mai nessuno.
Ok, ora conficcagli un paletto nel cuore. Perché non glielo conficchi tu? Perché non ho il pollice opponibile.
Ad un certo punto, sotto una cupola affrescata vorticosamente e delle teste d’angelo sporgenti, sono finita a parlare di dio. Con un prete. Farei prima a parlare di cucina con un’anoressica. Almeno siamo in piedi, evito il rischio di una parvenza di genuflessione anche da una diversa prospettiva o con un semplice CTRL – L.
Che ne ha fatto di dio? Se l’è mangiato il gatto, gli rispondo.
Avanti, signorina. Sia seria.
Sa che là fuori chiamare signorina una ragazza equivale a darle della battona?
Battona? Cos’è una battona?
La battona è una puttana. Una prostituta. Una bagascia. Una succhiacazzi a pagamento.
Signorina, la prego. Si ricordi che siamo in una chiesa.
Ha ragione, scusi. Una bagonda. Una escort. Una baldracca. Una Maddalena d’oggi.
Va bene. Ha reso perfettamente l’idea. Una donna dai facili costumi.
Già, una di quelle da Mestiere più antico del mondo. Ha presente, padre?
Sì, ho presente.
Ah. Bene. E non se ne vergogna?
Di cosa?
Di aver presente una puttana.
Oh, ma insomma. Non sia così provocatoria. Sa benissimo cosa intendo se dico di aver presente una prostituta.
Ah, lo so?
Sì, lo sa. Intendo dire che so cosa sia e cosa faccia, senza necessariamente averne conosciuto direttamente i favori.
Si sbrighi, allora.
Torniamo a parlare di Dio?
Guardi, tra dio e prostitute, preferirei continuare a parlare di prostitute. In linea teorica vado indubbiamente più d’accordo con loro. Almeno sono lavoratrici oneste e infaticabili. Il suo dio è piuttosto il capo di una multinazionale che macina soldi e anime a palate anche dopo aver dichiarato il fallimento.
Almeno sta ammettendo che ci sia. È già qualcosa. Arriverà un giorno in cui sapere che esista non le basterà, avrà bisogno di cercarlo e a quel punto mi auguro per lei di trovarlo quanto prima.
Ma scherza?
Certo che no. Me lo auguro con tutto il cuore. Ed è sincero nel dirlo, perciò c’è tanta pena.
Lei pensa davvero che un giorno potrei avere la voglia e il tempo di andare a cercare il suo dio?
Perché? È troppo impegnata?
Sì.
E da cosa?
Dalla vita.
Dalla vita?
Sì. Dalla vita. Sono troppo impegnata dalla vita. Ne ho una, è questa. È la mia. Il prima e il dopo non mi interessano. Mi preme il durante. E il durante è sottoposto a leggi irreversibili per cui va già quando lo si chiama. Ed è già tardi. Non ho tempo, padre. Non bastano i miei tre minuti per badare a rimettere l’anima chissà dove e chissà a chi. Per adesso è la mia e, fintanto che lo sarà, la nutrirò col solo dio che da donna sono in grado di conoscere.
E di che dio si tratta?
Dice chi sia quel dio?
Proprio quello. Chi è quel dio?
Quel dio sono io.
Interdizione davanti e scodinzolio esagerato sotto.
Sta per caso dicendo che lei è dio così come quel cane è il suo amico immaginario?
No. Io sono il mio dio, né il suo né di chiunque altro. A lei e a chiunque altro lascio il proprio e la possibilità di trovarlo dovunque vogliate. Ma le assicuro che non c’è bisogno di qualcosa a cui fare otto per mille favori. Basterebbe riflettere sulla vita e sul valore sommo da assumere nel frattempo. Il mio sono io, il resto è arredamento.
Capisco.
No. Non è vero. Lei mi guarda e davanti a sé vede una pazza che farnetica con amici immaginari e definibile a buon diritto maniacale e megalomane. Ma sarebbe un diritto buono solo in funzione antiindividuale. E va bene così. Deve essere così. Non può essere altrimenti. Il suo valore è qui dentro, nell’ostia consacrata, nelle scritture e nelle proiezioni inverosimili o, per lo meno, momentaneamente inutili. Quelle che per lei sono verità ontologiche, per me sono storielle che, anche se avessi il tempo di leggere, non condizionerebbero il mio sonno. Perché su quello non ho alcun controllo, se non una parvenza di idea che non fa parte del mondo dei miei sensi e che quindi è nulla.
Non crede di essere un po’ troppo arrogante?
Perché mi preme la vita e mi disinteresso del resto?
Anche.
No, padre. Mi sentirei arrogante se sciorinassi supposizioni spacciandole per verità assolute. Se parlassi usando robaccia come Per sempre, Infinito, Tradimento, Esatto, Vero, Colpa, Assoluto. Sarei arrogante se, pur conoscendo il corso di una storia che ha tentato di perseguire quell’innaturale robaccia, non facessi niente per evitare che continui ad offendere la vita. È una cosa che da sé richiama a sé e in confronto il suo dio è una banale sottocategoria.
Sarà nelle mie preghiere, cara.
Con o senza tette?
Il suo amico immaginario ha appena fatto pipì sulla mia scarpa.
È un cane. Dove altro avrebbe dovuto farla?
-_- minchia oh, io sono ateo saldamente convinto che dopo la morte ce una bella schermata nera.
Ma essere così irrispettosi degli altri è da teste di min…hem, da maleducati. La prossima volta ti auguro di nascere in Afganistan :^) ciau!
Si confermo, sei irrispettosa. E poi, mio dio, portare in chiesa un cane. Oltretutto immaginario. Senza vergogna. Spero tu nasca a Barzanò di Sotto la prossima volta.
Per tua informazione, anche Billy Ballo si fa le bambine.
Quindi mia cara, sei te che sei rimasta indietro… dovresti essere più progressista.
— R.B.
Ops, dimenticato di linkare: http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo450636.shtml
— R.B.
l’ultima volta che sono entrato in chiesa,prima del diluvio, il prete ha CERCATO DI CONVINCERMI CHE gESù ERA STATO NEGLI STATi uniti,non ricordo in che città,pare prima dell’omicidio di kennedy.Dopo il prossimo diluvio suppongo che entrerò di nuovo in chiesa e probabilmente cercheranno di convincermi che Gesù era stato nella terra del fuoco.
Tutto vero
il tuo amico Vi
interessante :)
Sono sbalordito,una scrittura veloce e graffiante intermezzata da grandi verità vestite d’infinita ironia…sono morto dalle risate…prima volta che passo da queste parti non sarà l’ultima credo….un saluto per te,un bacio per il cane pechinese…complimenti.
Bello stile. A volte un po’ eccessivo, ma è tuo! Mi piace!
Certa gente ha proprio la faccia come il culo.
Chi ha la faccia come il culo? Fuori i nomi. “Gasparri” non vale. Troppo facile. Anzi, va rivalutato Gasparri, è uno di quelli che ha fatto il giro ed è tornato pulito. Come i soldi lavati nelle banche di San Marino.
MZ
Oh, a proposito di soldi.
Oggi vado a comprare lo shampo.
“Fanno 5 euro e 70 centesimi”. Lascio al cassiere una banconota da cinque euro e una moneta da due. Lui liscia la moneta, la mette in cassa, mi dà un euro e trenta di resto, infine prende la banconota, la distende un po’ e gratta sulle striscette.
“Esagerato, dai” gli dico “adesso falsificano pure le banconote da cinque?”
E lui “No, ormai falsificano pure i due euro. Come quelli che mi hai appena dato tu”.
“EH? Ma dai, che dici?”
Insomma, il tizio mi dimostra che in effetti gli ho appena dato due euro falsissime, allora gli dico prontamente “Mi dispiace. Ridammele, ché ti do direttamente una banconota da dieci”.
Lui mi guarda, poi mi fissa le tette e dice “No, dai. Tranquilla”.
Domani, stessa mise, ci riprovo con 50 euro.
micidiale.
Io non ti auguro di ri-nascere da nessuna parte.
Io non sono cattolico…non sono nemmeno cristiano, come non sono ateo.
Ma le mie credenze hanno poca importanza in questo frangente.
Quello che invece credo abbia attinenza è che tu sia caduta nell’errore che hai imputato ai preti, vale a dire nello “spacciare per verità assolute determinate cose”, (solo che nel tuo caso si tratta di una visione estremamente materialista della vita e, perdonami, personalmente la ritengo anche un po’ squallida).
Preoccuparsi dello spirito è attualmente inutile? Forse. Più o meno come è inutile preoccuparsi di mettere soldi da parte per la vecchiaia.
Ma queste sono solo considerazioni personali, la realtà, è che credo bisognerebbe portare maggior rispetto a chi crede veramente in determinati valori (che per noi siano giusti o sbagliati ha poca importanza), soprattutto quando queste persone in questione non sembrano volerci prevaricare.
Sei entrata tu in chiesa, non è venuto a bussare lui alla tua porta.
Uno sguardo.
Mordred.
Sei molto più cattolico di quanto |non| credi.
Questa è miopia.
Fidati, non sono cattolico per nulla.
Anzi, sono abbastanza anticlericale, ma me la prendo con un’istituzione che è marcia, non con chi, (sia pure per ignoranza), crede in determinati precetti che, tutto sommato, almeno in parte, tendono a tirar fuori il buono delle persone.
Al di là di ciò: il dio delle tre grandi religioni monoteiste, per quanto mi riguarda, è un dio che non può esistere (non mi dilungo in una spiegazione che risulterebbe fuori tema e noiosa).
Certo, se per te essere cattolici significa rispettare le opinioni altrui e le persone degne di tale sentimento, (cosa che, in gran parte, storicamente, significa proprio NON essere cattolico) e essere miopi significa occuparsi anche dello spirito, oltre che del corpo (e credimi che del corpo me ne occupo parecchio…la vita me la vivo eccome), allora si: sono tutto quello che dici tu.
…io comunque la vista me la controllo periodicamente, mettendola alla prova…e tu?
Uno sguardo.
Mordred.
Sei sempre più confuso. Parti da presupposti tremendamente e pericolosamente diversificanti. Parli di categorie di cui io non parlo e quindi, conseguentemente, di cose che tutto sommato, almeno in parte, tendono a tirar fuori il buono delle persone.
Infatti, inevitabilmente finisci col parlare del dio delle tre grandi religioni monoteiste.
La miopia è un difetto involontario, che predilige il vicino e trascura il lontano.
Continui ad incarnarlo molto bene.
Si, finisco per parlare esattamente di quelle tre religioni, (che tuttavia NON sono la mia), perché è di quel dio che te e il prete discorrevate.
Rileggi bene quello che ho scritto.
Io non vedo nessuna contraddizione nel dire che “non credo a determinate cose”, e allo stesso tempo che “parte di quelle cose a cui non credo, non sono un male”.
Se te hai trovato questa fantomatca contraddizione, illumina questi poveri occhi ciechi e mostramela, oh dea :-P
Evidente, invece, a me pare il fatto che tu sputi sulle opinioni altrui, solo perché accettarle come tali ti è impossibile (e questo SI che è da “vero cattolico”).
Il succo del mio discorso è che tutti hanno diritto alla propria fede (o non fede), senza che gli altri la offendano.
L’importante è essere coerenti.
Uno sguardo (occhialuto).
Mordred.
>>perché è di quel dio che te e il prete discorrevate.
Tu.
Hai.
Capito.
Tutto.
Minchia, però. Potevi pure dirlo subito.
>> illumina questi poveri occhi ciechi e mostramela, oh dea :-P
Ciccio, stavo per scriverti un messaggio privato, giusto per non ammorbare altra gente, e te l’ho pure detto. Evidentemente però a te premeva l’epifania pubblica.
>>Evidente, invece, a me pare il fatto che tu sputi sulle opinioni altrui,
Verissimo. Perché tu non me ne hai dato il tempo.
Però tranquillo, non ce ne sarà bisogno, né di sputare né di tempo. Perché a quanto pare tu non hai capito una cippa fin dall’inizio!
Non sei miope. Sei proprio cecato[!].
Però è una convinzione simpatica, eh. Corrispondente più o meno a questa faccina ^_^.
Se non volevi fare le cose in pubblico, potevi semplicemente mandarlo il pm e rispondere al mio primo commento in via privata…le mie erano solo reazioni alle tue parole :-)
Credo sia te a non aver capito quello che volevo dire,(tanto più che non solo non hai spiegato quale sarebbe il mio errore, ma non hai risposto nemmeno, sensatamente, ai miei commenti successivi…hai saputo fare solo osservazioni acide).
Tuttavia non mi abbasserò (anche se simpaticamente), al tuo livello. In fondo, anche tu hai diritto alle tue opinioni.
Ai mille: la mela, non le perle.
Passo e chiudo.
Mordred.
Bla bla e bla bla bla. Poi bla bla, sì perché bla bla, ma allora tu non bla bla?
No, io non bla bla.
Stavo girando a caso su splinder e mi e’ capitato di leggere questo tuo racconto. Wow, mi e’ piaciuto parecchio. E se anche qualche prete o pretofilo se la prende … boh, sti cazzi. O no?
ahahahahah troppo forte. mi ha divertito davvero, l’amico immaginario/pechinese in una chiesa barocca. grande ironia pulp!
non è da tutti, c’è chi la scambia per “mancanza di rispetto” e perde il signifi-cante e pure il signifi-cato ! ciao
sono rimasto come chi sta per uccidersi e poi decide di non farlo per il troppo ridere altro che ironia ! il tuo scrivere a tratti fluente a tratti sacrilego per i buon pensanti (non per me) a tratti esplicito anzi sempre esplicito é come un magma che hai dentro che inventa continuamente il vulcano é come versare il tuo dio nell’immaginario degli altri. Come faccio a dirti brava se già lo sei .
Beccati questa, Maurizio Costanzo! Internet anche oggi mi ha insegnato che un dio si versa al pari della Fanta.
Muori, dannato Archimede di Paperopoli: quando mai hai inventato un vulcano con del magma?
Succhia qua, ignobile grammatica italiana: “é” voce del verbo essere!
Mi ero scordato: come funziona il fatto “sto per uccidermi ma poi rido troppo e quindi non mi uccido”? Ma soprattutto: questa Janis Blu scrive a tratti in modo fluido e a tratti in modo sacrilego. Cioé quando è sacrilega scrive male e perde in fluidità?
Ah per la storia del “dirti brava se già lo sei”. Forse volevi scrivere “se già lo sAi”, altrimenti è proprio una roba senza senso. Non che sia un problema nell’economia del commento, figurarsi.
Hey, walker splinder ranger.. Che cattivo che sei.
(Chiaramente sottoscrivo tutto)
È la Settimana della libertà dal bisogno, ma solo per i Cancerini! Durante questo magico periodo di grazia, potresti sentirti perfettamente soddisfatto. Potresti perfino liberarti dell’ossessione di ottenere più sicurezza, più amore, più riconoscimenti, più soprammobili kitsch, più di tutto. E forse farai due scoperte sconvolgenti: che per essere felice non hai bisogno di tutte le cose che pensavi, e che dovresti imparare meglio come si fa a ottenere di più da quello che hai già.
Provo un certo rispetto per tutte le religioni e i credo. Mi ritengo deista e non cristiana anche se ultimamente sto leggendo la bibbia e la trovo interessante…. però sinceramente la maleducazione verso qualsiasi culto la trovo sgradevole. Cme le bestemmie
Informazioni preziosissime. Grazie! Sento che adesso la mia vita sarà diversa.
Sarebbe carino capire cosa significhi educazione verso qualsiasi culto e, subito dopo, il suo opposto. Ma qui c’è un po’ di confusione e sarei più interessata a discutere l’annosa questione se sulla Carbonara ci vada il pecorino o il parmigiano.
E’ così palese che non sai ciò di cui cianci. Scrivi per scrivere, buttandola sempre in caciara. Parmigiano. Ci va il parmigiano!
Cazzate. Ci va il pecorino e non sento cazzi.
Dalle mie parti se non metti una bestemmia almeno accennata come intercalare tra una frase e l’altra, rafforzativo, esclamazione, espressione di diniego, etc. ti considerano un outsider e ti guardano male. Partendo da questo presupposto, le bestemmie non mi infastidiscono minimamente. Trovo invece sgradevole la gente che mi suona alla porta per tentare di convertirmi ad una qualche religione qualsivoglia, in genere esordendo con una frase come: “Ma lo sai che il mondo sta per finire?”. Ma poi cosa se ne fotte chi legge sto blog di sapere cosa trovo sgradevole o meno? :(
— R.(ant)B.
>
Lui mi guarda, poi mi fissa le tette e dice “No, dai. Tranquilla”.
E’ strano che non abbia detto: “No, dai. Tranquille”
Davvero interessante..
Mi dispiace che qualche testa di minchia ti trovi irrispettosa, ma è la dura legge di splinder =.=
Hai mancato decisamente di rispetto verso quei due miliardi di persone che parlano con un dio immaginario che nemmeno scodinzola, rappesentato dallo stato più ricco del pianeta e dall’ignoranza più radicata della storia. Perchè la carbonara vuole il pecorino.
Noto che fai un uso spregiudicato di tette esibite. Mica tanto onesto questo in una discussione con un povero pretino!
Come minimo rimane confuso… oppure può capitare che ti chieda di continuare la discussione in un luogo più tranquillo! ;D ;D ;D
accidenti, ora devo riavviare ma devo proprio leggerlo tutto ;)
tengo il post e cestino i commenti..
Fai male.
Certi commenti fanno bene all’anima. Ricordano che al mondo c’è di peggio. Aiutano a sentirsi relativamente bene.
ci può stare, ma annusare la merda altrui rallegrandosi che la propria puzza meno non mi è molto edificante, anzi: è assolutamente nauseante.. :D
Nauseante o meno, funziona.
È un circo bellissimo -per esempio, il commento #1 è un elefantino in cerca di mamma elefantessa, il #13 un trapezista disabile e il #29 è chiaramente una foca senza pinne.
Per il Commento #36 -> HAI VINTO.
Ovviamente anche il post di Janisblu ha vinto. E con Janisblu, l’avatar degli APC.
“Ho 30 anni e sono una femmina, quindi del tutto inoffensiva” –> il Culmine.
MA, anche i preti non scherzano.
Come i nani con l’esoftalmo, del resto.
D&L
Sì.. Beh.. Sai..
Si ironizzava sulle preferenze sessuali dei preti.. Si cavalcava l’onda degli scandali venuti fuori negli ultimi anni.. Sai, i preti pedofili.. Tutta quella roba lì.. Che quindi escluderebbe qualsiasi donna per giunta trentenne da qualsiasi implicazione.. Sai, il post..
Se leggi bene capisci. Se l’avessi letto bene, avresti capito.
Ma diosanto. Il tuo nick.
Il tuo nick è DarkAndLight.
Io non parlo con gente che ha “Dark” nel nick.
Meglio di non parlare con gente che ha “And”.
Ciao ciao
D&L
La scrittura non è edificare una morale, le frasi costruiscono discorsi che non necessariamente tendo ad educare, sono scritte per un sorriso – grazie per i 5 min concessimi – e poi, chi si offende può non ascoltare, andare via, cancellare il link dalla cronologia o cancellarsi da Splinder, ma chi scrive ha bisogno di libertà d’espressione anche nel dire quello che per altri sono, o possono essere, cazzate. Io sono costretto ad ascoltare i tg che vomitano stronzate, cerco fra le righe dei giornali i pochi fatti interessanti del paese e del mondo, e sono costretto a scavare nella rete per sapere una direzione lavorativa da seguire, figurarsi se condanno una penna che si diverte a infastidire altri e farne sorridere anche di più.
Beh, a presto :)